Differenza tra fringe benefit e flexible benefit:
I fringe benefit sono quei benefit aziendali che l’azienda applica nei contratti di lavoro individuale su base volontaria, la cui tassazione è soggetta a una soglia annuale. Inoltre, fanno parte del reddito netto del lavoratore.
I flexible benefit, invece, non rientrano nel reddito del lavoratore e devono essere applicati in modo omogeneo a tutti i dipendenti o a determinate categorie lavorative nella loro totalità.
Esempi di benefit aziendali:
1. Buoni pasto.
Oltre ai casi in cui l’uso è obbligatoriamente previsto dai CCNL, i buoni pasto rappresentano uno tra i benefit aziendali più vantaggiosi sia per il dipendente che per i datori di lavoro. Essi garantiscono ai lavoratori una maggiore flessibilità di scelta e, trattandosi di spese deducibili, costituiscono una fonte di risparmio per le aziende.
2. Proprietà dell’azienda in comodato d’uso.
Offrire ai dipendenti strumenti come cellulare, computer o auto aziendale in comodato d’uso è uno tra i benefit più diffusi. Il lavoro dei dipendenti, in questo modo, viene agevolato e inoltre, garantendo una separazione tra strumenti usati unicamente durante le ore lavorative e strumenti privati, si stabilisce un migliore equilibrio vita-lavoro.
3. Assistenza sanitaria.
Le agevolazioni per visite mediche, ad esempio oculistiche, dentali o di fisioterapia, sono tra i benefit più ricercati. A questi si aggiunge, sempre più negli ultimi tempi, la richiesta dello psicologo. Benefit di questo tipo fidelizzano i dipendenti e, contribuendo al loro benessere fisico e psicologico, aumentano la produttività.
4. Polizza per infortunio e malattia.
Obbligatorie per legge, le polizze per infortunio o malattia tutelano i dipendenti in caso di malattia, temporanea o permanente, o infortunio. I datori di lavoro possono scegliere di integrare come benefit tra diverse tipologie di assicurazione extra a seconda delle esigenze della propria azienda e dei dipendenti stessi.
5. Assicurazione sulla vita.
Un buon bonus da offrire è quello dell’assicurazione sulla vita: sapere che, in caso di morte improvvisa, i beneficiari di tale polizza vengano tutelati rappresenta una fonte di serenità per i dipendenti. I destinatari possono essere i familiari o l’azienda stessa, per tutelare il lavoro degli altri dipendenti in caso di perdita di figure chiave.
6. Previdenza complementare.
Esistono diversi piani di previdenza complementare che un datore di lavoro può scegliere per i propri dipendenti. Tra le forme più comuni, ad esempio, rientra il piano individuale pensionistico (PIP). In questi casi, per poter selezionare il piano più conveniente, è sempre una buona idea affidarsi a un consulente esperto.
7. Ferie, congedi e permessi retribuiti.
Oltre a quelli previsti dalla legge, offrire un numero maggiore di ferie, congedi e permessi retribuiti rappresenta uno dei benefit aziendali più ricercati dai dipendenti. Questa tipologia di fringe benefit rende i pacchetti di compensazione competitivi e allettanti.
8. Orario flessibile e smart working.
Dare flessibilità nell’orario di lavoro e la possibilità di lavorare da casa rientra tra quei benefit aziendali che possono migliorare il benessere dei dipendenti. I lavoratori che possono gestire i propri orari in ufficio o lavorare in remoto, in base a traffico, impegni personali, etc., avranno con più probabilità un buon equilibrio vita-lavoro.
9. Borse di studio.
Offrire borse di studio o rimborsi per il pagamento di tasse universitarie è un benefit che dà vantaggi sia ai dipendenti che al datore di lavoro. Infatti, se da un lato i lavoratori possono intraprendere, proseguire o approfondire gli studi senza sostenere spese onerose, i datori di lavoro possono contare su dipendenti sempre più qualificati.
10. Formazione dei dipendenti.
Fornire corsi e opportunità di crescita mostra ai dipendenti che l’azienda è disposta a investire nei singoli individui. Oltre a essere un modo per migliorare le abilità e la produttività dei dipendenti, questo tipo di benefit accresce la performance dell’azienda e contribuisce ad aumentare la soddisfazione dei lavoratori.
11. Premio di produzione.
Offrire pagamenti di bonus, partecipazioni agli utili o stock options come premi di produzione può essere un modo per coinvolgere i dipendenti e motivarli a essere più produttivi. Poiché le esigenze dei lavoratori possono essere diverse, alcune aziende offrono ricompense sia materiali che immateriali per dare un riconoscimento ai dipendenti.
12. Convenzioni e sconti.
Sconti e convenzioni rientrano tra i benefit aziendali che permettono ai dipendenti di risparmiare denaro. Per questo motivo e poiché permettono di acquistare beni o servizi altrimenti troppo costosi, contribuiscono a migliorare il livello generale di benessere. Tra questi si possono annoverare beni di consumo, vacanze o servizi finanziari.
13. Programmi benessere.
Con il beneficio di ridurre rischi per la salute e assenteismo, migliorare il morale e avere un personale più produttivo e in forma, includere attività di benessere tra i benefit aziendali è vantaggioso per sia l'azienda che per i dipendenti. Lo scopo è quello di dare supporto nella creazione di abitudini che migliorino il benessere generale.
14. Vantaggi in ufficio.
Per quanto non rientrino tra i benefit aziendali più rilevanti che le aziende possano garantire ai propri dipendenti, l’influenza sull’ambiente di lavoro di ciò che viene offerto concretamente all’interno dell’ufficio è considerevole. In questa tipologia di benefit rientrano spazi creativi, bevande e snack gratis, sale relax e aree pet-friendly.
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