Le migliori domande da fare a un colloquio di lavoro:
1. Qual è il suo stipendio attuale e quali sono le sue aspettative salariali?
Se lo stipendio attuale del candidato è più alto di quello che puoi permetterti, o se le sue aspettative sono maggiori rispetto a ciò che offri, non c’è motivo di andare avanti. Verifica se il candidato è disposto a trovare un compromesso sul salario. In caso contrario, concludi subito il colloquio.
Se il candidato mostra disponibilità al compromesso, è importante notare che potrebbe non restare a lungo. Infatti, è raro che qualcuno accetti un lavoro con un salario minore di quello corrente o al di sotto delle proprie aspettative.
Questa domanda, inoltre, ti dà una visione immediata del livello del candidato e un’indicazione su come svolgere il colloquio. Un candidato con uno stipendio entry-level, probabilmente si trova all’inizio della propria carriera. Un candidato il cui salario arriva al massimo retributivo avrà un livello senior e dovrà essere esaminato di conseguenza.
Una tale domanda ti aiuta anche a capire il valore che il precedente datore di lavoro attribuiva al candidato. Come puoi vedere, la risposta a questo quesito ti permette di ricavare molte informazioni.
2. Perché sta lasciando la sua attuale posizione?
Il motivo principale dietro questa domanda è assicurarsi che il candidato non lascerà la tua azienda per la stessa ragione per cui sta lasciando il suo lavoro attuale. Ad esempio, se lascia il lavoro perché vuole essere libero nei weekend, e la nuova posizione richiede di lavorare anche nel fine settimana, la collaborazione potrebbe non funzionare.
Inoltre, questa domanda fornisce dei dettagli che potrebbero tornarti utili al momento dell’offerta. Se il candidato fa presente di desiderare più ferie pagate, e la tua azienda ne offre di più rispetto alle altre aziende, andrai a sottolineare questa tipologia di benefit al momento opportuno.
Un’altra cosa da verificare attraverso questa domanda è se il candidato parla in modo negativo del suo datore di lavoro attuale: chi fa un colloquio di lavoro sa bene che non è opportuno parlare in maniera sfavorevole di colleghi e superiori, se lo fa è segno di mancanza di limiti.
3. Quali errori si commettono normalmente in questo lavoro?
Se il candidato non ha riflettuto sugli errori che di solito vengono commessi da chi ricopre questa posizione, non si accorgerà quando li commetterà in prima persona. La risposta a questa domanda ti dà un’idea di quanto il candidato conosca il proprio lavoro e del suo livello di autoconsapevolezza.
La prima domanda torna utile anche in questo caso poiché ci dice quanto approfondita può essere la risposta a questo secondo quesito: se il candidato ha un salario di livello senior, infatti, dovrebbe essere in grado di fornire una risposta esaustiva e dettagliata sui potenziali errori della posizione.
4. Mi parli dell’idea di maggiore successo che ha sviluppato da zero.
Questa domanda ti mostra il modo in cui il candidato prende l’iniziativa, organizza le proprie idee e le mette in atto e che tipo di progetti è in grado di supervisionare.
Se un candidato dice di avere o chiede un salario di livello senior, il non aver portato avanti progetti ambiziosi o grandi, o l’essere vago nel descriverli, potrebbe essere un campanello d’allarme.
5. Mi parli del suo [prodotto, servizio, ecc]. preferito nel settore.
Questa domanda dà l’idea di quanto il candidato sia interessato al settore di riferimento, di quanto sia attento ai trend e di cosa consideri essere un successo in termini di posizione ed esecuzione. La risposta, inoltre, suggerisce ciò che il candidato aspira a diventare dal punto di vista lavorativo e cosa ammira in altre persone e aziende.
6. Quali sono i suoi punti di forza?
Chiedere al candidato quali siano i suoi punti di forza ti permette di capire la percezione che ha di sé e, al tempo stesso, permette al candidato di sottolineare le qualità che ritiene di poter offrire all’azienda.
Idealmente, il candidato dovrebbe dare esempi concreti che dimostrino quali siano le sue capacità e come esse si allineino con le posizione per cui sta svolgendo il colloquio.
7. Quali sono i suoi punti di debolezza?
Simile alla domanda precedente, chiedere al candidato quali siano le sue debolezze rivela la consapevolezza che ha di sé e quanto sia motivato a sopperire a tali mancanze.
Se da un lato questa domanda fornisce un’idea sui limiti e sulla volontà di migliorare del candidato, dall’altro ti dà modo di riflettere se queste caratteristiche siano in conflitto con i requisiti del lavoro.
8. Cosa l’ha spinta a candidarsi per questo lavoro?
Questa domanda ti aiuta a capire ciò che il candidato ha ritenuto interessante della posizione e quanto abbia riflettuto a riguardo.
Mentre alcuni si limitato a dare un’occhiata generale alla descrizione del lavoro, controllando se le parole chiave corrispondano con le loro abilità, altri fanno ricerche approfondite sull’azienda per capire se sia adatta a loro.
9. Può descrivere il modo in cui gestisce il conflitto, le critiche e altre problematiche al lavoro?
La risposta a tale quesito ti aiuta a capire come il candidato si comporti nell’affrontare situazioni complesse o sensibili. Inoltre, ti permette di determinare se il candidato mostra apertura al compromesso e disponibilità ad adattarsi, in particolare se è in discussione il suo rendimento, e se sappia risolvere i problemi e gestire lo stress.
10. Come si vede tra cinque anni?
Un candidato che ha un’idea chiara degli obiettivi che vuole raggiungere a lungo termine indica una forte motivazione. Se il traguardo professionale che ti ha delineato è realizzabile all’interno della tua azienda, c’è una buona possibilità che diventi un dipendente leale qualora venisse supportato e motivato nel raggiungimento di tale obiettivo.